La tristezza è definita come la percezione di perdita o fallimento irrimediabile di uno scopo.
L'aspetto funzionale di questa emozione è che permette di organizzare nuove soluzioni e nuovi scopi. L'aspetto disfunzionale rientra invece nell'inflessibilità, nella rigidità di tale emozione: la depressione diventa talmente pervasiva da non funzionare più come spinta all'azione. L'aspetto disfunzionale sta quindi nel sentirsi bloccati, inermi dentro l'emozione di tristezza.
Due nozioni in più sulla tristezza.
La tristezza porta ad un disinteresse da un punto di vista relazionale e sociale, ci si immerge nella solitudine e si rimugina su quello che si ha perso. L’intensità emotiva varia in base all’importanza data all’oggetto perso. Dal punto di vista funzionale questo può portare ad un potenziale stimolo al cambiamento
Ci terrei a sottolineare inoltre che la tristezza non è la depressione. Dalla depressione non si esce con un atto di volontà, ma tramite psicoterapia e terapia farmacologicaInoltre, e poi approfondiremo il tema della depressione, quest’ultima in alcuni casi potrebbe non essere per forza caratterizzato dalla tristezza, ma dalla perdita di interesse
A volte basta un sorriso, anche forzato, per far migliorare il tono dell’umore; senza entrare in questioni strettamente neuropsicologiche, come l’umore condiziona le espressioni facciali, le espressioni del viso a loro volta portano ad attivazioni all’interno del cervello che possono condizionare l’umore dell’individuo
È curioso, inoltre, che la tristezza sembra spegnersi più lentamente di altre emozioni. Rimuginare aumenta l’emozione corrispondente che a sua volta incrementa il pensiero attorno all’evento e alle sue conseguenze, in un circolo vizioso autorinforzante. (Verduyn, P., Lavrijsen, S. 2014)
Ultima curiosità: nella vita di tutti i giorni, tante volte capita di sentire soggetti particolarmente tristi usare espressioni come “Vedo tutto nero” o “Non riesco a vedere la luce in fondo al tunnel”; Thorstenson e colleghi sostengono che la tristezza generi una difficoltà nel riconoscimento dei colori dell'asse cromatico giallo-blu. Non si tratta solo di un errore di percezione. I colori infatti influenzano il modo in cui ci sentiamo. E se lo stato emotivo influenza il modo in cui le persone percepiscono il mondo esterno, questo a sua volta può influenzare l’umore, i pensieri e i comportamenti, in un circolo vizioso che contribuisce a ostacolare il benessere psicologico.(Thorstenson, C.A., Pazda, A.D., & Elliot, www.stateofmind.it)
E. 🌻